Attenti a quello che firmate

E se avete già firmato, ho una brutta notizia per voi.

L’avete sentito alla radio. Ne hanno parlato i giornali. Trovate diversi siti che la pubblicizzano. Alcuni parlamentari italiani ne sono promotori.

E’ l’iniziativa Stop-Vivisection: una raccolta di firme per proporre una legge europea contro la vivisezione. A prima vista sembra una nobile iniziativa, ma a me, che un po’ del mestiere lo sono, è saltato all’occhio qualcosa che non quadra.

Anzitutto la vivisezione è già vietata sul territorio europeo (in Italia, fin dagli anni ’30). Inoltre, sia la pubblicità radiofonica, sia i siti Internet che promuovono l’iniziativa, parlano invece di Sperimentazione Animale, e lo fanno in modo impreciso e nebuloso. Decido di capirci qualcosa in più, e faccio un giro sul sito ufficiale dell’iniziativa.

La faccenda comincia a farsi sospetta. Sul sito si parla esplicitamente di sperimentazione, la parola “vivisezione” è usata solo come specchietto per le allodole. Quello che però mi fa suonare il campanello d’allarme è che anche qui ritrovo un’affermazione, tanto falsa quanto perentoria, che è poi la stessa che veniva riportata, in varie salse, da pubblicità radiofoniche, giornali e siti Internet.

«il modello animale, non predittivo per l’uomo, è privo di valore scientifico; infatti non esiste prova statistica che ne dimostri l’efficienza e l’affidabilità.»

Questa affermazione, scientificamente parlando, è priva di senso. Il modello animale, infatti, non è una teoria, serve invece a verificare sperimentalmente le teorie; ad esempio, sull’origine e sui meccanismi di base delle malattie, o sull’efficacia di un potenziale intervento medico per curarle. La sperimentazione animale non è una teoria, è una verifica sperimentale. Dire che non si deve fare perché non è affidabile è come dire che non serve studiare come funzionano le stelle, perché il Sole è diverso da tutte le altre stelle. Insomma, è una cazzata fandonia fatta e finita.

Il problema è che io me ne sono accorto perché, come ho già detto, un po’ sono del mestiere, ma la maggioranza di chi del mestiere non è, se ne accorgerà? Probabilmente no, perché sia il sito che la campagna mediatica sono fatti diabolicamente bene, tant’è vero che ci sono cascate moltissime personalità della politica e dello spettacolo, che ne sono diventate testimonial e promotori. Anche alcuni amici scienziati, non del mestiere, ci sono cascati pure loro…

If we stop Animal ResearchLe premesse, quindi, non sono buone, ma vado avanti. Che cosa esattamente mi si chiede di firmare? Esploro minuziosamente il sito, sia in italiano che in inglese; leggo un sacco di altre sciocchezze, che vi risparmio, ma dell’esatta proposta di legge che si vorrebbe presentare alla UE, sul sito non v’è traccia.

In sostanza, vi chiedono di firmare una cambiale in bianco!

L’unica dichiarazione esplicita in merito è una frase lapidaria, confermata anche nella pagine ufficiale dell’iniziativa sul sito della UE:

«una nuova proposta che abolisca l’uso della sperimentazione su animali.»

Niente di più e niente di meno.

In parole povere: tanti saluti alla ricerca biomedica.

Per un continente che vede nella leadership scientifico-tecnologica l’unica carta da giocare per tenere in piedi l’economia, ci mancherebbe solo questo…

Di sicuro si tratta di una follia da non firmare, ma se ci siete cascati pure voi assieme ai tanti, e avete già firmato? Ho fatto un po’ di ricerche in rete e ho una brutta notizia da darvi: non è previsto nessun modo per ritirare il proprio supporto a questa iniziativa! (Ma se qualcuno potesse smentirmi, è il benvenuto).

Non resta perciò che far buon viso a cattivo gioco, e far tesoro di questa esperienza per ricordarsi di una buona regola di vita: diffidate sempre di chi vi chiede una firma senza farvi vedere esattamente che cosa state firmando!

§

Stop Vivisection? Se l’alternativa agli animali sono i test su cavie umane ed embrioni, stiamo freschi
Esistono, è vero, alternative sperimentali di sistemi in vitro […] «Il problema è che, seppur avanzati, questi sistemi sono allo stadio assolutamente iniziale», è la spiegazione di Dario Padovan, biologo e coordinatore del comitato scientifico di Pro-Test Italia. «Forse tra 20 anni riusciremo a ridurre attraverso di essi l’uso di animali in laboratorio, ma in vitro riusciremo solo a sperimentare la tossicità di un farmaco, che è lo scopo per cui si usa poco più del 10 per cento delle cavie. Rimarrebbero “scoperti” tanti altri fini per cui un farmaco si testa sugli animali: capire i meccanismi patologici, come funziona un organismo, testare una protesi, un impianto cocleare…».
L’Inganno di STOP VIVISECTION #stopstopvivisection
La campagna mistificatoria di tale petizione inizia dal nome stesso. “Vivisection”, in italiano “vivisezione” è un termine fuorviante, usato allo scopo di evocare immagini cruente e suscitare quindi reazioni emotive, le quali pregiudicano la valutazione obiettiva dei fatti. “Vivisezione” significa etimologicamente “sezione in vivo”, una pratica superata e proibita: oggigiorno gli effetti della sperimentazione sugli organi si osservano in maniera non invasiva, mediante l’uso della TAC. […] In privato ci sono arrivate diverse richieste per sapere se esiste un modo per rimuovere la propria firma dalla petizione di “Stop Vivisection”. Non è possibile, tuttavia, se volete dare un contributo per salvare la sperimentazione animale, potete firmare questa petizione: http://www.salvalasperimentazioneanimale.it/.
Fermiamo gli Spot di Stop Vivisection #stopstopvivisection
Non si tratta di una denuncia o una causa, è una segnalazione che può fare qualsiasi cittadino, il Comitato di Controllo dello IAP valuta la situazione e decide se intervenire; se decide di intervenire è lo IAP che interviene, se decide che non c’è niente di sbagliato nella campagna archivia la cosa e basta.
In nessun caso l’azienda oggetto della segnalazione può contro-agire con chi fa la segnalazione
Stop Vivisection, ingannevole anche nel numero di firme
Si nota che le altre nazioni europee hanno limiti ridicolmente bassi: per esempio la Germania ha 83.302.465 abitanti e il numero minimo di firme è 74.250 (lo 0,089% della popolazione); la Francia ha 62.787.427 abitanti e il numero minimo di firme è 55.500 (lo 0,088% della popolazione); l’Italia ha 59.685.227 abitanti e la quota minima è 500.000 firme, ossia lo 0,83% della popolazione che è maggiore di un ordine di grandezza rispetto alle altre quote
Ipocrisia + Ignoranza = Maggior Profitto: il caso Almo Nature!
Almo Natura, infatti, sovvenziona da poco la causa di StopVivisection, gruppo attivo nel contrastare la ricerca medica ed in particolare la sperimentazione animale.
Non voglio entrare in merito a quanto sia indispensabile la sperimentazione animale per la ricerca di cure
L’ipocrisia continua: aggiornamenti sul “caso” Almo Nature
Sinceramente pensavo (o speravo, a dirla tutta) che Almo Nature dopo la gaffe dello spot anti-sperimentazione (per chi non sapesse di cosa parlo può leggere il mio precedente articolo) si rendesse conto dell’ipocrisia di fondo delle esternazioni fatte. E invece… due giorni dopo mi reco nel mio negozio di animali di fiducia (perchè anche noi “assassini” abbiamo animali) e cosa trovo?
Stop Vivisection, un inganno intollerabile.
Stop Vivisection è una petizione promossa a livello europeo che si pone come obiettivo nientemeno che l’abolizione della sperimentazione animale, o come gli animalisti sono soliti chiamarla (usando un termine erroneo e volutamente fuorviante, ma dall’alto impatto emotivo), della “vivisezione”. Vivisezione indica propriamente un taglio dell’animale in vivo
Aggiornamenti su Stop Vivisection
Dell’iniziativa Stop Vivisection avevo scritto circa due mesi fa, il 21 luglio, in Stop Vivisection, un inganno intollerabile. Ora, a 50 giorni dalla chiusura della raccolta di firme (prevista per il primo novembre), voglio fare il punto della situazione e integrare quanto avevo scritto con i nuovi dati. Come allora, mi rifiuto di inserire nel mio blog link diretti al sito dell’iniziativa
Il mondo della scienza non è diviso in due sulla sperimentazione animale. L’eccezione è chi è contro.
Ho spesso sentito dire da taluni individui, attraverso i media “La comunità scientifica è spaccata”…come ingannano con le parole!
“Spaccata” indica a metà, non il 99 a 1! In effetti ultimamente il popolo antivivisezionista ripete spesso “La comunità scientifica è spaccata, è spaccata…” senza alcuna attinenza con la realtà! Gli scienziati che hanno risposto a questo sondaggio sono in linea di massima a favore della sperimentazione animale.
Animal research: Battle scars
In the past five years animal-rights activists have perpetrated a string of violent attacks. In February 2008, the husband of a breast-cancer biologist in Santa Cruz, California, was physically assaulted at the front door of their home. In the same month, the biomedical research institute at Hasselt University in Diepenbeek, Belgium, was set on fire. In the summer of 2009, activists desecrated graves belonging to the family of Daniel Vasella, then chief executive of the pharmaceutical company Novartis, based in Basel, Switzerland, and torched his holiday home.
Elena Cattaneo, la neo-senatrice a vita che difende la sperimentazione animale
«Trovo intellettualmente disonesto verso i cittadini, in particolare verso tutti i malati, continuare a diffondere questi messaggi privi di fondamento, forti di campagne mediatiche fuorvianti, che stanno minacciando pesantemente il futuro della ricerca biomedica e quindi della nostra salute.»

10 commenti

  1. Be’ peró mi sembra evidente che intendano “non c’è prova scientifica che provi quanto la sperimentazione sia utile e dia risultati attendibili per essere usata come strumento per la verifica sperimentale di patologie umane”
    So bene che è una stronzata.. Ma gli animalisti è su questo tasto che premono.

    "Mi piace"

  2. “Il problema è che io me ne sono accorto perché, come ho già detto, un po’ sono del mestiere, ma la maggioranza di chi del mestiere non è, se ne accorgerà?”

    Io personalmente non sono del mestiere e me ne sono accorto, ma c’è da dire che ho sempre avuto le passioni per la ricerca, in ogni suo campo (compresa ovviamente la biomedica), e mi piace tenermi informato anche su campi che non sono di mia diretta competenza. Ma visto che la stragrande maggioranza degli italiani da retta alla prima boiata che trova in preda all’emozione del momento senza nemmeno controllare e informarsi su cosa fa… No, direi proprio che non se ne accorgeranno.

    "Mi piace"

    • Intanto devono arrivare a un milione di firme entro il primo di novembre. Sono a un terzo del lavoro, non è detto che ce la facciano.
      Se dovessero riuscirci, potranno presentare la loro proposta al Parlamento Europeo, che la valuterà.
      Cosa tireranno fuori dal cappello? Non è dato sapere. Forse si limiteranno alla richiesta generica riportata nell’iniziativa, o forse presenteranno un testo più articolato.
      Comunque vadano le cose, sarà poi il Parlamento Europeo a decidere se e come riprendere in mano la direttiva del 2010.

      "Mi piace"

  3. A chi giova questa campagna? cosa ci ricava? in termini di che cosa? guadagni concreti, benefici concreti. Quando ero giovane credevo nelle battaglie combattute nel nome degli ideali; adesso che giovane non sono più, mi sono convinto da lungo tempo che nessuna battaglia mai si combatte per nessun ideale. A partire dalla guerra di Troia, romanticamente raccontata da quel sentimentalone di Omero come la guerra per la riconquista della bella Elena, nella realtà una porcheria commessa dai Greci che commerciavano in cereali con l’Asia Minore, e a un certo punto s’erano stufati di dover pagare il dazio a Troia, per cui hanno inventato una scusa, e sono andati a tirar giù tutto a sganassoni. Suona familiare? bè non ci posso fare niente, la Storia non l’ho inventata mica io. Per questo vorrei capire cosa ne viene in tasca, e a chi, in questa campagna contro la sperimentazione animale.

    "Mi piace"

  4. Sono stupidaggini. Ho 20’anni, la terza media e non vado affatto d’accordo con la scienza. Ti leggo 400 pagine in 2 ore comprendendo a pieno il testo ma non ti risolvo un’equazione di primo liceo nemmeno a calci sulle gengive. Eppure… eppure me ne sono accorta che era una grande enorme gigantesca puttan… hem… baggianata.

    "Mi piace"

  5. “Il modello animale, infatti, non è una teoria, serve invece a verificare sperimentalmente le teorie; ad esempio, sull’origine e sui meccanismi di base delle malattie, o sull’efficacia di un potenziale intervento medico per curarle. La sperimentazione animale non è una teoria, è una verifica sperimentale. Dire che non si deve fare perché non è affidabile è come dire che non serve studiare come funzionano le stelle, perché il Sole è diverso da tutte le altre stelle. Insomma, è una cazzata fandonia fatta e finita.”
    A parte che …non so in che campo sta lei…io sono dottore in fisica..e l’esempio delle stelle è particolarmente penoso e privo di senso. Seconda cosa; le statistiche dicono che il 90-95% delle verifiche sperimentali non hanno esito positivo sugli animali.. che si tratti di teoria o di verifica (in tal caso non sò quale sia la sua difinizione di “teoria” e di “verifica”, avverto un pò di confusione da parte sua..) ciò che si deduce è che la sperimentazione animale è INUTILE e serve solo a riempire le tasche di soldi delle lobby farmaceutiche che la finanziano. Certo il discorso è molto complesso e nn si risolve in due parole.. comunque sia..ci sono tanti mestieri al mondo che non speculano sulla vita e sullo sfruttamento dell’animale.. fermorestando che siamo animali anche noi.

    "Mi piace"

    • Il Suo intervento mi permette di chiarire meglio questo punto, che trovo cruciale per spezzare la disinformazione degli anti-SA.
      Il paragone con lo studio delle stelle, pur se imperfetto come tutti i paragoni, è però molto calzante.
      Nessun astrofisico si aspetta che una stella come Betelgeuse si comporti esattamente come il Sole, ma lo studio delle supergiganti (che non sono un “modello stellare”) è comunque utile per rifinre quegli stessi modelli matematici (eccoli qui, i modelli sensu stricto) che poi possono essere utilizzati anche per altri tipi stellari.
      Analogamente, nessun biologo si aspetta che il metabolismo di un topo (che non è un “modello dell’uomo”) si comporti esattamente come l’uomo stesso, però lo studio degli animali permette di migliorare la conoscenza della biochimica dell’uomo (il nostro modello biochimico, sensu stricto, dell’uomo), sia quando l’animale si dimostra analogo a noi, sia quando si dimostra diverso da noi.

      È su questo punto che si appoggia l’equivoco con il quale gli anti-SA sono riusciti a “reclutare” alla loro causa molte persone scientificamente preparate, purché in discipline non affini.
      Chi ha una preparazione specifica, invece, concorda sulla necessità e sull’utilità di ricorrere alla SA (al netto dei fenomeni di cialtroneria, di cui nessuna branca della scienza è esente, purtroppo… ) con percentuali quasi imbarazzanti, stimate addirittura a quasi mezzo punto in più rispetto a quelle del consenso sull’origine antropica del global warming (97,4% vs. 97%).
      http://www.nature.com/news/2011/110223/full/470452a/box/1.html

      Dunque, dove sta l’equivoco, esattamente, nelle statistiche da lei citate (sostanzialmente le stesse che gli anti-SA propongono da più di 30 anni)?
      L’equivoco sta nel dare per scontate due premesse implicite, entrambe false:
      1) La SA consiste esclusivamente nei test pre-clinici dei farmaci. In realtà solo una piccola percentuale degli animali coinvolti nella SA è usata in questa fase. La stragrande maggioranza degli animali vengono usati in altri ambiti.
      2) La sperimentazione su animali deve prevedere *tutti* gli aspetti biologici del futuro farmaco.
      Se fosse vera questa premessa, allora i farmaci non verrebbero sperimentati sull’uomo. Passerebbero direttamente dall’animale alla farmacia. Invece, efficacia, tollerabilità ed effetti collaterali sono studiati proprio attraverso le 4 fasi della sperimentazione clinica sull’uomo. Perché i biologi lo sanno che l’animale su queste cose non è attendibile!

      Perché, quindi, i test pre-clinici sull’animale?
      La dose alla quale una sostanza si dimostra pericolosamente tossica può variare moltissimo. Per uccidere un uomo di 70Kg serve circa un etto di aspirina, ma bastano 0,00000007 g di tossina botulinica. Una nuova molecola, dove si colloca all’interno di questo range, che copre almeno 10 ordini di grandezza?
      I test preclinici servono a rispondere a questa (e solo a questa!) domanda. E lo fanno molto bene, con una attendibilità che sfiora il 100%. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15906587
      La statistica sbandierata urbi et orbi dagli anti-SA è quindi un clamoroso nonsense. Si contesta alla sperimentazione animale di non fare una cosa che non è previsto faccia… è come se io trovassi da ridire perché la mia automobile non vola «ma è un mezzo di trasporto, perché non vola?». perché non è fatta per volare…

      Spero che ora Le sia chiaro il modo in cui l’hanno presa in giro. Sostenere che i test sugli animali sono inutili perché il 95% dei farmaci non arriva in fondo alla sperimentazione *umana*, è un po’ come sostenere che lo studio delle supergiganti è inutile perché il 100% delle stelle come il Sole non diventa una supernova.

      "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.