DibattitoScienza 2013

ELEZIONI POLITICHE 2013

Web - FB
WebFB

Dibattitoscienza nasce con l’intento di portare nel dibattito politico italiano i temi legati a scienza, tecnologia e ricerca. Nato a novembre 2012, a ridosso delle primarie del Partito Democratico, il suo Gruppo FaceBook conta ora più di 1500 persone, tra giornalisti, studenti, ricercatori, insegnanti, bloggers e semplici cittadini, consapevoli del profondo legame esistente tra scienza e scelte politiche.

Nel corso del mese di dicembre, gli aderenti al progetto hanno proposto, discusso e votato 10 domande riguardanti altrettanti temi politici collegati al mondo della scienza. Queste domande sono state inviate alle sei maggiori forze politiche candidate alle prossime elezioni del 24 febbraio. In questa pagina propongo la mia personale analisi delle risposte forniteci dai candidati.

La sera di venerdì 8 febbraio apprendo da una fugace visita su FaceBook, che anche il Movimento 5 Stelle era riuscito a far arrivare le risposte ai quesiti di DibattitoScienza, grazie all’interessamento di Fabrizio Bocchino, ricercatore dell’INAF e candidato al Senato per il Movimento stesso, chiedendo quindi di aggiungerle alle altre, nonostante il ritardo. Meglio tardi che mai.
In quel week-end ero abbastanza impegnato, così decisi di rinviare l’aggiornamento di questa pagina. Ricollegatomi a Internet la sera di domenica 10, le fantomatiche risposte erano sparite. Come mai?
A pochi minuti dalla pubblicazione delle risposte, un fiume di candidati e attivisti del Movimento ha cominciato a inondare il sito di Le Scienze con smentite, dissociazioni, persino minacce e insulti. Poche ore più tardi sono arrivate anche le smentite di alcuni dei firmatari (con minacce di iniziativa legale). Infine, lo stesso Bocchino, che si era interessato per far arrivare le risposte, ha ritrattato, chiedendo la rimozione di una di esse.
Credevo che certi sistemi facessero ormai parte di epoche passate, fossero solo ricordi di regimi consegnati alla storia. Mi sbagliavo: le dittature camuffate da “volontà del popolo” sono ancora in mezzo a noi, e la cosa, un po’ mi spaventa. Il resoconto dettagliato di questa piccola, grande farsa lo trovate qui.

Nota: come riportato nelle considerazioni finali, i parametri previsti per assegnare il punteggio alle risposte (analisi semi-quantitativa) si sono rivelati inadeguati. Resta valida invece l’analisi estesa, riferita alla sintesi dei problemi allegata.

Indice

1. Le domande

2. Metodo di analisi

3. Analisi per forza politica

3.1 Fare per Fermare il Declino (Oscar Giannino)

3.2 Movimento 5 Stelle (Beppe Grillo)

3.3 Partito Democratico (Gian Luigi Bersani)

3.4 Popolo delle Libertà (Silvio Berlusconi)

3.5 Rivoluzione Civile (Antonio Ingroia)

3.6 Scelta Civica (Mario Monti)

4. Confronto per argomento

4.1 Istruzione e Ricerca

4.2 Energia e Ambiente

4.3 Rifiuti

5. Sintesi dei problemi

5.1 Istruzione e Ricerca

5.2 Energia e Ambiente

5.3 Rifiuti

6. Considerazioni Finali

1. Le domande

Queste le dieci domande formulate dal gruppo dibattitoscienza.it:

  1. Investimenti, meritocrazia, trasparenza: quali provvedimenti intende adottare per il rilancio di università e ricerca pubblica?
  2. Quali provvedimenti concreti intende adottare per favorire l’innovazione e l’investimento in ricerca delle imprese private?
  3. Le direttive 20-20-20 definiscono le politiche energetiche europee. Quali azioni concrete intende adottare per garantire all’Italia un piano energetico in grado di migliorare l’efficienza e minimizzare l’impatto ambientale e il costo dell’energia?
  4. Come intende occuparsi della produzione, gestione e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, per migliorare l’impatto su ambiente e qualità della vita?
  5. Quali misure concrete intende adottare per la messa in sicurezza del territorio nazionale dal punto di vista sismico e idrogeologico? E quali per stimolare il settore edilizio conciliandolo con la salvaguardia del territorio e la lotta alla criminalità organizzata?
  6. Qual è la sua opinione sull’Agenda Digitale approvata dal precedente governo e quali sono le sue proposte concrete per la diffusione della banda larga in tutto il Paese?
  7. La legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita è stata messa in discussione più volte negli ultimi mesi, con diverse sentenze tra cui quella della Corte di Strasburgo. Si impegnerà ad adeguare questa legge alla giurisprudenza italiana ed europea? Qual è invece la sua posizione a proposito del testamento biologico?
  8. Data l’importanza della scienza e della tecnologia nella società contemporanea, quali misure intende adottare, anche a livello scolastico, per favorirne lo sviluppo e contrastare anche il diffuso analfabetismo scientifico e matematico?
  9. Come pensa che il suo governo si debba occupare di modifiche climatiche causate dall’uomo? Quali interventi metterà in atto per la mitigazione e/o prevenzione dell’innalzamento dei gas serra?
  10. Qual è la sua posizione in merito all’uso di animali nella ricerca biomedica? Pensa sia corretto limitare l’uso di alcune specie animali a scopo di ricerca?

Le risposte fornite dai candidati sono pubblicate sull’apposita pagina delle risposte del sito di dibattitoscienza.

^Indice

2. Metodo di analisi delle risposte

Le domande da 1 a 5 e da 8 a 10, sono state accorpate a formare tre macro-argomenti:

  1. Ricerca, Istruzione e Alfabetizzazione Scientifica (domande 1-2-8-10)
  2. Politica Energetica e Politiche Ambientali/Urbanistiche (domande 3-5-9)
  3. Gestione dei Rifiuti (domanda 5)

Le domande 6 e 7, che riguardano argomenti più specifici, legati a normative già esistenti e non accorpabili ad altri, non sono state considerate in questa analisi.

La valutazione delle risposte fornite da ogni forza politica si basa su due aspetti: la percezione del problema e le proposte concrete avanzate per affrontare lo stesso. Le sole dichiarazioni di principio non sono considerate valide ai fini della valutazione. Le risposte mancanti sono considerate come dichiarazione di non interesse nei confronti del problema, o assenza di strategie per affrontarli.

La valutazione nel merito prende come riferimento la sintesi dei problemi riportata nella sezione 5. Questa sintesi è il frutto della mia personale analisi dei problemi, per questo, data l’inevitabile soggettività in essa contenuta, è da considerarsi per sua natura potenzialmente non completa e/o non condivisibile.

Oltre a una sintesi estesa, ogni risposta è stata valutata in modo semiquantitativo, sulla base dei due aspetti ricordati sopra, secondo il seguente schema:

PERCEZIONE DEL PROBLEMA
  • A: percezione sostanzialmente corretta e completa
  • B: percezione parziale, ma sommariamente corretta
  • C: nessuna percezione del problema
  • D: percezione distorta e parziale del problema
  • E: percezione errata del problema
PROPOSTE
  • a: proposte precise e potenzialmente efficaci
  • b: proposte vaghe ma potenzialmente corrette
  • c: nessuna proposta concreta
  • d: proposte vaghe e inconcludenti
  • e: proposte potenzialmente dannose

Le due valutazioni semiquantitative sono poi combinate in un voto numerico, secondo la seguente tabella:

A B C D E
a 10 8 6 5 4
b 8 6 5 4 3
c 6 5 4 3 2
d 4 3 3 2 1
e 3 2 2 1 0

^Indice

3. Analisi per forza politica

fermare_il_declino_fare1

3.1  FiL – Fermare il Declino – Oscar Giannino

Ricerca, Istruzione e Alfabetizzazione Scientifica

Individua Istruzione e Ricerca come vitali per il futuro del Paese, riconoscendo la necessità sia di incrementare l’investimento sia pubblico che privato, sia la necessità di incrementare l’efficienza del sistema, anche attraverso valutazioni di performance, sia per gli individui che per le strutture, nonché l’introduzione di una qualche forma di discrezionalità responsabilizzata. Individua come elementi che danneggiano il sistema la burocratizzazione, la pressione fiscale (per il settore privato) e l’incertezza del diritto. Riconosce importanza anche alla divulgazione scientifica. Propone la riduzione della pressione fiscale sulle imprese (abolizione dell’IRAP), e una generica riduzione della burocratizzazione. Non indica la necessità di strumenti contrattuali specifici per il settore. Riconosce la necessità della sperimentazione animale, nonché l’esigenza di limitarla al minimo indispensabile attraverso adeguate considerazioni etiche e di merito della ricerca in oggetto, nonché il rispetto delle norme internazionali sul benessere animale. Riconosce anche la necessità di sviluppare strumenti alternativi ad essa.

A b 8

Politica Energetica e Politiche Ambientali/Urbanistiche

Riconosce l’importanza della cooperazione internazionale e una deleteria burocratizzazione del mercato dell’energia. Propone di indirizzarsi anche a livello internazionale, verso la definizione di obiettivi razionali e ragionevoli basati su valutazioni di costo-efficacia. Riconosce l’efficienza energetica sia edilizia che industriale (intensità carbonica dell’economia) come un elemento chiave del problema. Individua nel libero mercato, affiancato da un controllo statale efficace e indipendente (anti-trust e costi da rendita), uno strumento chiave per la riduzione del costo dell’energia, affiancato da semplificazioni burocratiche, carbon-tax, defiscalizzazioni e libertà di mercato, come strumenti per stimolare l’innovazione, l’aumento dell’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni. Non cita esplicitamente gli sprechi e, pur riconoscendo all’Italia una posizione leader nel settore delle tecnologie energetiche, non indica esplicitamente la necessità di interventi in ricerca e sviluppo nei settori ambiente ed energia. Nel settore ambientale/urbanistico individua come elementi chiave di incentivazione la riduzione dei vincoli urbanistici unita alla responsabilizzazione sia dei privati che della pubblica amministrazione. Propone inoltre norme che puntino a un edilizia basata sullo state-of-the-art tecnologico, anziché su requisiti minimi. Suggerisce anche la possibilità di rendere obbligatoria l’assicurazione sugli immobili. Individua le già citate responsabilizzazione, semplificazione burocratica e riduzione dei vincoli urbanistici, come strumento efficace di contrasto sia all’infiltrazione malavitosa, che all’abusivismo edilizio.

B b 6

Gestione dei Rifiuti

Individua la necessità di riciclare e di smaltire correttamente ciò che non può essere recuperato. Non indica la necessità di ridurre la produzione di rifiuti non recuperabili, né la necessità di incentivare Ricerca e Innovazione nel settore. Individua nella liberalizzazione del mercato – fatto salvo il ruolo normativo e di controllo svolto dalle Istituzioni – il fattore chiave per la corretta gestione del problema.

B b 6

Punteggio Totale: 20/30

^Indice

M5S

3.2 M5S – Movimento 5 Stelle – Beppe Grillo

Ricerca, Istruzione e Alfabetizzazione Scientifica

NON HA RISPOSTO

E c 2

Politica Energetica e Politiche Ambientali/Urbanistiche

NON HA RISPOSTO

E c 2

Gestione dei Rifiuti

NON HA RISPOSTO

E c 2

Punteggio Totale: 6/30

^Indice

partito-democratico-LOGO-TONDO

3.3 PD – Partito Democratico – Pier Luigi Bersani

Ricerca, Istruzione e Alfabetizzazione Scientifica

Individua Istruzione e Ricerca come vitali per il futuro del Paese, e riconosce l‘inadeguatezza dell’investimento pubblico in questo settore. Non ritiene che vi sia un problema qualitativo né nell’offerta didattica della scuola italiana, né nella ricerca scientifica; non prevede quindi valutazioni di performance né per la didattica, né per la ricerca. Fatica a riconoscere una dimensione importante alla ricerca privata indipendente, per la quale prevede comunque una defiscalizzazione – ma forse solo in caso di subordinazione della stessa a ricerche pubbliche – ma non una riduzione generica della pressione fiscale, né ritiene debbano essere previsti strumenti contrattuali particolari per il settore. Promette un aumento dei finanziamenti all’istruzione universitaria, orientato principalmente verso le borse di studio, ovvero verso l’aumento del numero dei laureati, senza valutazioni di merito sulla qualità del titolo di studio conseguito. Non accenna a interventi specifici sui livelli scolastici inferiori, né per i finanziamenti, né per l’aggiornamento dei programmi didattici, né per valutazioni di performance o di merito. Identifica l’importanza di finanziare per intero le singole ricerche, anziché gli enti, ma lascia qualche dubbio sul fatto che le valutazioni di merito debbano essere, o no, prioritarie nell’assegnazione dei fondi. Individua l’eccessiva burocratizzazione come un problema di accessibilità ai finanziamenti, proponendo una possibile soluzione (Piattaforma di Investimento Comune) sempre subordinata alla collaborazione pubblico-privato. Riconosce la necessità di sperimentare sugli animali, salvaguardando però la necessità di tutelarne il benessere, secondo le norme europee. Non ritenendo la ricerca italiana viziata da problemi qualitativi, non considera la possibilità che si svolgano ricerche inutili che coinvolgono animali.

B b 6

Politica Energetica e Politiche Ambientali/Urbanistiche

Riconosce la presenza di molti fattori di distorsione del mercato dell’energia, sia esteri che interni, con effetti deleteri sul costo della stessa. Propone numerosi interventi a riguardo: dalla cooperazione internazionale, alla semplificazione burocratica, al coordinamento con regioni e comuni. Riconosce la possibile sinergia tra tecnologie ambientali/energetiche, edilizia, agricoltura, trasporti e sviluppo economico, proponendo l’accorpamento amministrativo dei settori energia e sviluppo economico. Individua il risparmio energetico come elemento importante, ma cita esplicitamente solo la riqualificazione energetica edilizia, da incentivare con strumenti di defiscalizzazione. Riconosce come non adeguate le attuali politiche di incentivazione delle rinnovabili, proponendo una loro riduzione e lo spostamento dei loro oneri dalla bolletta alla fiscalità generale. Riconosce la leadership tecnologica italiana in tema di risparmio energetico, cita svariate fonti alternative ai combustibili fossili (come biocarburanti, biogas e gestione forestale) e tecnologie correlate (tecnologie di accumulo e smart-grid), ma non parla esplicitamente della necessità di investire in ricerca e sviluppo nei settori energia e ambiente. Riconosce l’importanza di prevenire i rischi ambientali e idrogeologici e di contrastare l’abusivismo e le infiltrazioni malavitose ad esso collegate. Propone l’istituzione di apposito fondo nazionale, la semplificazione delle norme d’appalto e le verifiche in cantiere come strumenti di contrasto alla malavita, e la defiscalizzazione come incentivo. Non indica interventi precisi per rendere più efficace la prevenzione di abusivismo e violazione delle norme edilizie.

 B b 6

Gestione dei Rifiuti

Riconosce sia la necessità di ridurre la produzione – soprattutto attraverso il coinvolgimento dei “produttori” di rifiuti – sia la necessità di differenziare il più possibile la raccolta, sia la necessità di trattare opportunamente il residuo non riciclabile per minimizzare impatto su salute e ambiente e ricorso alle discariche. Individua la tassazione come strumento importante sia nella dissuasione alla produzione che nell’incentivazione al recupero-riutilizzo. Prevede un certo grado di centralizzazione nella gestione dei rifiuti e individua Ricerca e Innovazione come strumenti importanti nel continuo miglioramento della capacità di gestione dei rifiuti, tenendo come obiettivo ideale finale l’azzeramento del residuo non recuperabile.  Il contrasto alle infiltrazioni malavitose è previsto attraverso generiche semplificazioni burocratiche e «verifiche puntuali» in cantieri e strutture (specificato nella risposta alla domanda 5)

A b  8

Punteggio Totale: 20/30

^Indice

2672_1

3.4 PDL – Popolo delle Libertà – Silvio Berlusconi

Ricerca, Istruzione e Alfabetizzazione Scientifica

NON HA RISPOSTO

E c 2

Politica Energetica e Politiche Ambientali/Urbanistiche

NON HA RISPOSTO

E c 2

Gestione dei Rifiuti

NON HA RISPOSTO

E c 2

Punteggio Totale: 6/30

^Indice

8372

3.5 RC – Rivoluzione Civile – Antonio Ingroia

Ricerca, Istruzione e Alfabetizzazione Scientifica

Identifica un problema di qualità nella ricerca, e individua nella burocrazia e nella malavita due fattori importanti che danneggiano il settore. Propone di estendere l’obbligo scolastico fino a 18 anni e lo sblocco delle assunzioni. Riconosce genericamente alla Comunità Scientifica l’autorità per valutare la necessità di sperimentare sugli animali, limitandola ai casi in cui è indispensabile.

 B c 5

Politica Energetica e Politiche Ambientali/Urbanistiche

Individua la cooperazione internazionale come elemento importante del problema, proponendo il trasferimento tecnologico verso il paesi in via di sviluppo. Non affronta i problemi del mercato nazionale dell’energia, con i suoi effetti sul costo della stessa. Individua in efficientamento e riqualificazione energetica due elementi chiave da incentivare con strumenti di defiscalizzazione, ecoprestito e carbon-tax. Non fa esplicita mensione degli sprechi. Riconosce l’inaguatezza delle attuali politiche di incentivazione delle energie alternative, proponendo di vincolarle alla maturità delle stesse, abbassandole fino all’azzeramento. Propone uno stretto parallelismo tra potenza installata da fonti rinnovabili e potenza dismessa da fonti fossili, fino alla totale dismissione del fossile entro il 2050, programma ambizioso ma non compatibile con le tecnologie attuali. Affida inoltre il problema del costo dell’energia al ribasso del costo delle rinnovabili, fino a un livello inferiore a quello dei combustibili fossili, ribasso non compatibile con le tecnologie verosimilmente disponibili nel breve-medio termine. Non parla esplicitamente della necessità di investire in ricerca e sviluppo nei settori energia e ambiente. Riconosce la stretta relazione tra politiche eneregetiche/ambientali, sicurezza idrogeologica e settore edilizio, nonché la rilevanza delle infiltrazioni malavitose nel settore. Propone di concentrare le risorse su numerosi piccoli interventi (ad esempio l’adeguamento sismico delle scuole), in stretta collaborazione con le realtà locali, migliorando la trasparenza degli appalti, anche nell’ottica di contrasto alle infiltrazioni malavitose. Non indica norme specifiche per rendere più efficace la prevenzione di abusivismo e violazione delle norme edilizie.

D  b 4

Gestione dei Rifiuti

Riconosce i rifiuti come uno spreco di risorse. Riconosce l’importanza sia della riduzione della produzione (riusabilità vs. monouso) – anche attraverso il coinvolgimento dei “produttori” di rifiuti – sia della differenziazione e del riciclo. Sottolinea l’importanza che può avere la malavita nell’ostacolare la corretta gestione degli stessi. Individua in una maggiore liberalizzazione uno strumento importante nell’affrontare il problema della gestione dei rifiuti. Non fornisce indicazioni sulla gestione del residuo non recuperabile.

B b  6

Punteggio Totale: 15/30

^Indice

scelta-civica-monti1

3.6 SC – Scelta Civica – Mario Monti

Ricerca, Istruzione e Alfabetizzazione Scientifica

NON HA RISPOSTO

E c 2

Politica Energetica e Politiche Ambientali/Urbanistiche

NON HA RISPOSTO

E c 2

Gestione dei Rifiuti

NON HA RISPOSTO

E c 2

Punteggio Totale: 6/30

^Indice

4. Confronto per argomento

In questa sezione sono messe a confronto le risposte date dalle singole forze politiche per ognuno dei tre argomenti considerati.

4.1 Argomento #1 – Istruzione e Ricerca

fermare_il_declino_fare1Individua Istruzione e Ricerca come vitali per il futuro del Paese, riconoscendo la necessità sia di incrementare l’investimento sia pubblico che privato, sia la necessità di incrementare l’efficienza del sistema, anche attraverso valutazioni di performance, sia per gli individui che per le strutture, nonché l’introduzione di una qualche forma di discrezionalità responsabilizzata. Individua come elementi che danneggiano il sistema la burocratizzazione, la pressione fiscale (per il settore privato) e l’incertezza del diritto. Riconosce importanza anche alla divulgazione scientifica. Propone la riduzione della pressione fiscale sulle imprese (abolizione dell’IRAP), e una generica riduzione della burocratizzazione. Non indica la necessità di strumenti contrattuali specifici per il settore. Riconosce la necessità della sperimentazione animale, nonché l’esigenza di limitarla al minimo indispensabile attraverso adeguate considerazioni etiche e di merito della ricerca in oggetto, nonché il rispetto delle norme internazionali sul benessere animale. Riconosce anche la necessità di sviluppare strumenti alternativi ad essa

A b 8

M5SNON HA RISPOSTO

E c 2

partito-democratico-LOGO-TONDOIndividua Istruzione e Ricerca come vitali per il futuro del Paese, e riconosce l‘inadeguatezza dell’investimento pubblico in questo settore. Non ritiene che vi sia un problema qualitativo né nell’offerta didattica della scuola italiana, né nella ricerca scientifica; non prevede quindi valutazioni di performance né per la didattica, né per la ricerca. Fatica a riconoscere una dimensione importante alla ricerca privata indipendente, per la quale prevede comunque una defiscalizzazione – ma forse solo in caso di subordinazione della stessa a ricerche pubbliche – ma non una riduzione generica della pressione fiscale, né ritiene debbano essere previsti strumenti contrattuali particolari per il settore. Promette un aumento dei finanziamenti all’istruzione universitaria, orientato principalmente verso le borse di studio, ovvero verso l’aumento del numero dei laureati, senza valutazioni di merito sulla qualità del titolo di studio conseguito. Non accenna a interventi specifici sui livelli scolastici inferiori, né per i finanziamenti, né per l’aggiornamento dei programmi didattici, né per valutazioni di performance o di merito. Identifica l’importanza di finanziare per intero le singole ricerche, anziché gli enti, ma lascia qualche dubbio sul fatto che le valutazioni di merito debbano essere, o no, prioritarie nell’assegnazione dei fondi. Individua l’eccessiva burocratizzazione come un problema di accessibilità ai finanziamenti, proponendo una possibile soluzione (Piattaforma di Investimento Comune) sempre subordinata alla collaborazione pubblico-privato. Riconosce la necessità di sperimentare sugli animali, salvaguardando però la necessità di tutelarne il benessere, secondo le norme europee. Non ritenendo la ricerca italiana viziata da problemi qualitativi, non considera la possibilità che si svolgano ricerche inutili che coinvolgono animali.

B b 6

2672_1NON HA RISPOSTO

E c 2

8372Identifica un problema di qualità nella ricerca, e individua nella burocrazia e nella malavita due fattori importanti che danneggiano il settore. Propone di estendere l’obbligo scolastico fino a 18 anni e lo sblocco delle assunzioni. Riconosce genericamente alla Comunità Scientifica l’autorità per valutare la necessità di sperimentare sugli animali, limitandola ai casi in cui è indispensabile.

B c 5

scelta-civica-monti1NON HA RISPOSTO

E c 3

^Indice

4.2 Argomento #2 – Energia e Ambiente

fermare_il_declino_fare1Riconosce l’importanza della cooperazione internazionale e una deleteria burocratizzazione del mercato dell’energia. Propone di indirizzarsi anche a livello internazionale, verso la definizione di obiettivi razionali e ragionevoli basati su valutazioni di costo-efficacia. Riconosce l’efficienza energetica sia edilizia che industriale (intensità carbonica dell’economia) come un elemento chiave del problema. Individua nel libero mercato, affiancato da un controllo statale efficace e indipendente (anti-trust e costi da rendita), uno strumento chiave per la riduzione del costo dell’energia, affiancato da semplificazioni burocratiche, carbon-tax, defiscalizzazioni e libertà di mercato, come strumenti per stimolare l’innovazione, l’aumento dell’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni. Non cita esplicitamente gli sprechi e, pur riconoscendo all’Italia una posizione leader nel settore delle tecnologie energetiche, non indica esplicitamente la necessità di interventi in ricerca e sviluppo nei settori ambiente ed energia. Nel settore ambientale/urbanistico individua come elementi chiave di incentivazione la riduzione dei vincoli urbanistici unita alla responsabilizzazione sia dei privati che della pubblica amministrazione. Propone inoltre norme che puntino a un edilizia basata sullo state-of-the-art tecnologico, anziché su requisiti minimi. Suggerisce anche la possibilità di rendere obbligatoria l’assicurazione sugli immobili. Individua le già citate responsabilizzazione, semplificazione burocratica e riduzione dei vincoli urbanistici, come strumento efficace di contrasto sia all’infiltrazione malavitosa, che all’abusivismo edilizio.

 B b  6

M5SNON HA RISPOSTO

 E c 2

partito-democratico-LOGO-TONDORiconosce la presenza di molti fattori di distorsione del mercato dell’energia, sia esteri che interni, con effetti deleteri sul costo della stessa. Propone numerosi interventi a riguardo: dalla cooperazione internazionale, alla semplificazione burocratica, al coordinamento con regioni e comuni. Riconosce la possibile sinergia tra tecnologie ambientali/energetiche, edilizia, agricoltura, trasporti e sviluppo economico, proponendo l’accorpamento amministrativo dei settori energia e sviluppo economico. Individua il risparmio energetico come elemento importante, ma cita esplicitamente solo la riqualificazione energetica edilizia, da incentivare con strumenti di defiscalizzazione. Riconosce come non adeguate le attuali politiche di incentivazione delle rinnovabili, proponendo una loro riduzione e lo spostamento dei loro oneri dalla bolletta alla fiscalità generale. Riconosce la leadership tecnologica italiana in tema di risparmio energetico, cita svariate fonti alternative ai combustibili fossili (come biocarburanti, biogas e gestione forestale) e tecnologie correlate (tecnologie di accumulo e smart-grid), ma non parla esplicitamente della necessità di investire in ricerca e sviluppo nei settori energia e ambiente. Riconosce l’importanza di prevenire i rischi ambientali e idrogeologici e di contrastare l’abusivismo e le infiltrazioni malavitose ad esso collegate. Propone l’istituzione di apposito fondo nazionale, la semplificazione delle norme d’appalto e le verifiche in cantiere come strumenti di contrasto alla malavita, e la defiscalizzazione come incentivo. Non indica interventi precisi per rendere più efficace la prevenzione di abusivismo e violazione delle norme edilizie.

 B  b 6

2672_1NON HA RISPOSTO

 E c 2

8372Individua la cooperazione internazionale come elemento importante del problema, proponendo il trasferimento tecnologico verso il paesi in via di sviluppo. Non affronta i problemi del mercato nazionale dell’energia, con i suoi effetti sul costo della stessa. Individua in efficientamento e riqualificazione energetica due elementi chiave da incentivare con strumenti di defiscalizzazione, ecoprestito e carbon-tax. Non fa esplicita mensione degli sprechi. Riconosce l’inaguatezza delle attuali politiche di incentivazione delle energie alternative, proponendo di vincolarle alla maturità delle stesse, abbassandole fino all’azzeramento. Propone uno stretto parallelismo tra potenza installata da fonti rinnovabili e potenza dismessa da fonti fossili, fino alla totale dismissione del fossile entro il 2050, programma non compatibile con le tecnologie attuali. Affida inoltre il problema del costo dell’energia al ribasso del costo delle rinnovabili, fino a un livello inferiore a quello dei combustibili fossili, ribasso non compatibile con le tecnologie verosimilmente disponibili nel breve-medio termine. Non parla esplicitamente della necessità di investire in ricerca e sviluppo nei settori energia e ambiente. Riconosce la stretta relazione tra politiche eneregetiche/ambientali, sicurezza idrogeologica e settore edilizio, nonché la rilevanza delle infiltrazioni malavitose nel settore. Propone di concentrare le risorse su numerosi piccoli interventi (ad esempio l’adeguamento sismico delle scuole), in stretta collaborazione con le realtà locali, migliorando la trasparenza degli appalti, anche nell’ottica di contrasto alle infiltrazioni malavitose. Non indica norme specifiche per rendere più efficace la prevenzione di abusivismo e violazione delle norme edilizie.

D b 4

scelta-civica-monti1NON HA RISPOSTO

 E c 2

^Indice

4.3 Argomento #3 – Rifiuti

fermare_il_declino_fare1Individua la necessità di riciclare e di smaltire correttamente ciò che non può essere recuperato. Non indica la necessità di ridurre la produzione di rifiuti non recuperabili, né la necessità di incentivare Ricerca e Innovazione nel settore. Individua nella liberalizzazione del mercato – fatto salvo il ruolo normativo e di controllo svolto dalle Istituzioni – il fattore chiave per la corretta gestione del problema.

 B b 6

M5SNON HA RISPOSTO

 E c 2

partito-democratico-LOGO-TONDORiconosce sia la necessità di ridurre la produzione – soprattutto attraverso il coinvolgimento dei “produttori” di rifiuti – sia la necessità di differenziare il più possibile la raccolta, sia la necessità di trattare opportunamente il residuo non riciclabile per minimizzare impatto su salute e ambiente e ricorso alle discariche. Individua la tassazione come strumento importante sia nella dissuasione alla produzione che nell’incentivazione al recupero-riutilizzo. Prevede un certo grado di centralizzazione nella gestione dei rifiuti e individua Ricerca e Innovazione come strumenti importanti nel continuo miglioramento della capacità di gestione dei rifiuti, tenendo come obiettivo ideale finale l’azzeramento del residuo non recuperabile.  Il contrasto alle infiltrazioni malavitose è previsto attraverso generiche semplificazioni burocratiche e «verifiche puntuali» in cantieri e strutture (specificato nella risposta alla domanda 5)

 A b 8

2672_1NON HA RISPOSTO

E c 2

8372Riconosce i rifiuti come uno spreco di risorse. Riconosce l’importanza sia della riduzione della produzione (riusabilità vs. monouso) – anche attraverso il coinvolgimento dei “produttori” di rifiuti – sia della differenziazione e del riciclo. Sottolinea l’importanza che può avere la malavita nell’ostacolare la corretta gestione degli stessi. Individua in una maggiore liberalizzazione uno strumento importante nell’affrontare il problema della gestione dei rifiuti. Non fornisce indicazioni sulla gestione del residuo non recuperabile.

 B b 6

scelta-civica-monti1NON HA RISPOSTO

 E c 2

^Indice

5. Sintesi dei problemi

Per la valutazione nel merito delle risposte fornite dai candidati, ho usato come riferimento la seguente sintesi dei problemi sollevati nelle domande di dibattiscienza.it. Questa sintesi è il frutto della mia personale analisi dei problemi, per questo, data l’inevitabile soggettività in essa contenuta, è da considerarsi per sua natura potenzialmente non completa e/o non condivisibile.

Le domande da 1 a 5 e da 8 a 10, sono state accorpate a formare tre macro-argomenti:

  1. Ricerca, Istruzione e Alfabetizzazione Scientifica (domande 1-2-8-10)
  2. Politica Energetica e Politiche Ambientali/Urbanistiche (domande 3-5-9)
  3. Gestione dei Rifiuti (domanda 5)

Le domande 6 e 7, che riguardano argomenti più specifici, legati a normative già esistenti e non accorpabili ad altri, non sono state considerate in questa analisi.

La valutazione delle risposte fornite da ogni forza politica si basa su due aspetti: la percezione del problema e le proposte concrete avanzate per affrontare lo stesso. Le sole dichiarazioni di principio non sono considerate valide ai fini della valutazione. Le risposte mancanti sono considerate come dichiarazione di non interesse nei confronti del problema, o assenza di strategie per affrontarli.

5.1 Argomento #1 – Ricerca, Istruzione e Alfabetizzazione Scientifica (domande 1-2-8-10)

L’analfabetismo scientifico degli italiani, così come la scarsa produttività scientifica e tecnologica, non sono compatibili con la società moderna, specialmente per una nazione che ha nell’eccelleza l’unico strumento di competizione internazionale.

In Italia l’analfabetismo scientifico è profondamente radicato, e riconosce molte cause, alcune delle quali non possono essere rimosse da semplici interventi legislativi. Altre, invece, possono e devono essere affrontate.

I fattori chiave che minano l’efficienza e la qualità di tutto il comparto scientifico-didattico italiano sono:

  1. L’ingresso e la carriera in ambito accademico e scolastico sono determinati, a tutti i livelli e in misura troppo ampia, da automatismi burocratici (come l’anzianità) poco o per nulla correlati alle reali performance delle singole persone.
  2. I programmi scolastici sono vecchi, squilibrati verso le cosiddette “scienze umane” (discipline che ben poco hanno a che vedere con la scienza) e troppo spesso incentrati sul mero apprendimento formale e mnemonico, anziché sull’acquisizione di reali completenze tecnico-scientifiche.
  3. Una cronica carenza di fondi, unita all’inefficienza nella gestione degli stessi, troppo spesso distribuiti secondo criteri diversi dal merito e dalla potenziale “produttività” scientifica o didattica, sia delle singole iniziative/persone che delle strutture. Anche quando sono presenti (costose) valutazioni di merito indipendenti, i fondi finiscono con l’essere assegnati secondo criteri diversi, talvolta ben poco chiari e trasparenti, lasciando ampi spazi di “discrezionalità deresponsabilizzata” (vedi punto 4) e inerzia decisionale, che portano allo spreco di risorse, anche attraverso il finanziamento di vere e proprie pseudo-ricerche totalmente inutili (dalle CAM alla Fusione Fredda).
  4. La pesante burocratizzazione – problema che riguarda tutto il settore pubblico – troppo spesso consente di fatto la gestione delle strutture didattico-accademiche attraverso una serie di “atti dovuti”, che sollevano ogni singola persone da ogni responsabilità (in)decisionale, quando addirittura non consentono di nascondere veri e propri clientelismi. Al contempo la pesante burocrazia finisce inevitabilmente col frustrare chiunque cerchi di migliorare le proprie performance e quelle della struttura in cui opera. Gli impedimenti burocratici, inoltre, comportano spesso lungaggini ben poco compatibili con la dinamicità necessaria in molti settori scientifici e tecnologici.
  5. L’eccessiva pressione fiscale riduce considerevolmente le possibilità materiale del settore privato di finanziare programmi di Ricerca e sviluppo.
  6. Il settore privato – e in certa misura anche quello pubblico – soffre inoltre la mancanza di strumenti contrattuali idonei sia a premiare il merito che ad allontanare dell’azienda chi si dimostri non all’altezza delle necessità contingenti, senza al contempo creare spazi a forme di speculazione.

Un sistema in grado di gestire in modo efficiente le risorse assegnate al comparto scientifico-didattico – in grado quindi di discriminare le ricerche in base alla loro reale utilità e “produttività” scientifica – sarebbe inoltre automaticamente in grado di eliminare, senza la necessità di specifici interventi legislativi, anche tutte le sperimentazioni su animali inutili, anche indicando, attraverso gli organi scientifici istituzionali già esistenti (ISS, CNR ecc. ), eventuali vincoli normativi da rimuovere perché non più necessari.

^Indice

5.2 Argomento #2 – Politica Energetica e Politiche Ambientali/Urbanistiche (domande 3-5-9)

L’Italia ha, sul proprio territorio, fonti energetiche convenzionali (combustibili fossili) largamente insufficienti a coprire le proprie esigenze. Politiche energetiche poco accorte e per nulla lungimiranti (contratti di fornitura eccessivamente onerosi, inefficienza energetica, illuminazione pubblica eccessiva e inutile, ecc. ) hanno contribuito a spingere in alto il costo dell’energia, a danno sia dei singoli cittadini che dei settori agricolo e industriale.

A questo si sovrappone il problema oggettivo dell’inesistenza di una reale alternativa ai combustibili fossili (per convincersene basti ricordare che nessun tipo di energia cosiddetta “alternativa” sarà mai in grado di far decollare un aeroplano) e le conseguenze ecologiche che l’uso intensivo degli stessi ha sul clima.

Un uso sconsiderato delle cosiddette energie alternative (idroelettrico, eolico, geotermico, fotovoltaico/solare) ha anch’esso un impatto ecologico considerevole, interferendo talvolta con l’applicazione delle stesse norme urbanistiche e di tutela ambientale, col rischio di compromettere ulteriormente la sicurezza idrogeologica del territorio italiano, complici anche le infiltrazioni malavitose storicamente radicate nel settore edilizio/urbanistico.

I problemi energetico e idrogeologico dovranno quindi essere affrontati contemporaneamente da diversi fronti:

  1. Negoziazione di forniure energetiche meno onerose per l’Italia.
  2. Riduzione degli sprechi energetici, sia attraverso l’eliminazione dei consumi inutili (ad esempio, buona parte delle luci pubbliche), sia attraverso incentivi al miglioramento dell’efficienza energetica (dalle luci pubbliche, all’isolamento termico degli edifici, all’ammodernamento dei sistemi industriali… ). Un’adeguata politica di incentivazione può essere, inoltre, un grosso sostegno al settore edilizio.
  3. Revisione delle attuali politiche energetiche di incentivazione, che si traducono di fatto nel mantenere artificiosamente in vita dei settori (come quelli fotovoltaico ed eolico) che oltre ad essere improduttivi economicamente, hanno dubbia valenza ecologica.
  4. Finanziamento di adeguati programmi di ricerca e sviluppo nel settore energetico, con particolare attenzione allo sviluppo di tecnologie per l’accumulo e il trasporto di energia ad elevata densità energetica (idrocarburi sintetici? supercapacitori? celle a combustibile? … ), che è l’attuale nodo da sciogliere se si vuole davvero arrivare alla sostituzione completa dei combustibili fossili. Altri punti da non trascurare sono il miglioramento delle fonti alternative, con conseguente estensione delle relative nicchie di utilità economica ed ecologica (tutto ciò che fa risparmiare combustibili fossili è il benvenuto, purché economicamente ed ecologicamente sensato) e l’efficienza energetica, sia nei processi industriali, sia nei consumi domestici (il modo migliore per risparmiare energia è non buttarla via).
  5. Acqisire nella giurisprudenza italiana il principio secondo cui il mancato rispetto delle norme urbanistiche/costruttive/ambientali mette a rischio la vita dei cittadini. Sulla base di questo principio le istituzioni dovranno quindi poter intervenire in modo efficace, rapido e tempestivo su ogni violazione, prima che essa porti a tragiche conseguenze, e non a seguito delle stesse. Un apparato legislativo di questo genere costituirebbe automaticamente un efficace sistema di contrasto alle infiltrazioni malavitose, che lucrano proprio sulla sostanziale impunibilità di chi viola le norme. Opportune normative che impongano il rispetto delle norme edilizie, nonché l’adeguamento alle stesse delle strutture già esistenti, contrastando al contempo le infiltrazioni malavitose, è già un grosso sostegno al settore edilizio.

Adeguati interventi nei settori descritti sopra, costituiscono inoltre un modo efficace di intervenire nei confronti sia del cambiamento climatico già in atto (attraverso il rigore nel rispetto delle norme edilizie/urbanistiche/ambientali), sia nella riduzione delle emissioni inquinanti strettamente legate al cambiamento climatico stesso.

^Indice

5.3 Argomento #3 – Gestione dei Rifiuti (domanda 4)

I rifiuti, di qualunque natura, costituiscono sia un rischio per la salute pubblica e per l’ambiente, sia uno spreco di materie prime, che dovranno essere nuovamente estratte, lavorate e trasportate, con conseguenti ricadute ecologiche.

E’ inoltre necessario prendere coscienza del fatto che il rischio zero – in qualunque campo – è irrealizzabile, per cui le diverse possibilità attualmente disponibili per la gestione dei rifiuti dovranno essere valutate in quanto alternative le une alle altre, senza incorrere in demagogici tabù, precariamente appoggiati su discutibilissime interpretazioni del cosiddetto principio di precauzione.

Premesso ciò, il problema dei rifiuti deve quindi essere affrontato simultaneamente da diversi punti di vista.

  1. Riduzione della produzione, attraverso l’ottimizzazione dei processi produttivi – specialmente per quel che riguarda gli imballaggi – il riutilizzo dei contenitori, ovvero la disincentivazione del concetto di usa-e-getta, a tutti i livelli.
  2. Recupero delle materie prime, attraverso la differenziazione dei rifiuti, da attuarsi sia a livello di raccolta che di processamento post-raccolta.
  3. Gestione del residuo non differenziabile, che tenga conto sia del problema dei volumi, che della tossicità.
  4. Finanziamento di adeguati programmi di ricerca per il miglioramento delle tecnologie di riutilizzo, riciclaggio, differenziamento, processamento e stoccaggio, nonché di riduzione nell’uso di sostanze potenzialmente tossiche; il tutto finalizzato alla continua riduzione della produzione iniziale, della pericolosità e del volume dei rifiuti residui non recuperabili.

Inoltre, date le pesanti infiltrazioni malavitose attualmente presenti nel settore della gestione dei rifiuti, si rendono necessarie anche norme in grado di rendere più diretta ed efficace l’azione di contrasto alla criminalità, sulla base di principi analoghi a quelli discussi per l’argomento #2 (punto 5).

^Indice

6. Considerazioni finali

La solidità scientifica dell’offerta politica italiana non è certo entusiasmante.

Anzitutto spicca l’assenza di risposte da parte di tre delle forze politiche interpellate: Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo(*), Popolo delle Libertà di Silvio Berlusconi e Scelta Civica di Mario Monti. E’ davvero difficile pensare che a meno di un mese dalle elezioni tre grandi partiti, che messi insieme si troveranno verosimilmente a dover rappresentare circa il 50% dei Cittadini Italiani, non abbiano a disposizione delle risposte, anche sintetiche, a temi fondamentali per il futuro del paese, come la politica energetica e il rilancio dell’istruzione e della ricerca. In alternativa, il non rispondere potrebbe essere il frutto di un mero calcolo politico, ma in questo caso rimane il fatto che l’obiettivo primario della forza politica risulta quindi essere il mero calcolo di potere, non l’intenzione di offrire ai Cittadini delle soluzioni concrete a problemi reali. Un fatto comunque grave, che dovrebbe far riflettere sull’opportunità di mandare nella “stanza dei bottoni” chi ha priorità diverse dall’amministrare in modo corretto e razionale il paese.

Al di là dell‘inopportuno silenzio di troppi, le risposte pervenute, lasciano comunque delle perplessità.

Due premesse importanti: l’analisi delle risposte è stata svolta con estremo ottimismo, sforzandosi di leggere concretezza anche nei passaggi in cui questa non era affatto evidente. D’altra parte, ai candidati era stata chiesta una certa sintesi nelle risposte, che in molti casi riguardavano argomenti estremamente ampi e complessi: non era quindi ragionevole attendersi delle trattazioni esaustive delle questioni sollevate. Inoltre, il sistema di valutazione semi-quantitativo si è rivelato inadeguato, perché incapace di cogliere le diverse “sfumature di incompletezza” delle risposte, mostrando una marcata tendenza a concentrare nella combinazione B-b sia le risposte ragionevolmente ampie, sia quelle a malapena sufficienti. Ad esempio, pur essendo quantificate entrambe con una ‘B’, le visioni di Bersani (PD) e Ingroia (RC) sul tema Istruzione e Ricerca, sono ben lontane dall’equivalersi.

Incompletezza e disordine sembrano dunque essere le parole chiave che caratterizzano i temi scientifici nella politica italiana, anche se il secondo può essere dovuto alla  concitazione del periodo pre-elettorale, che ha sicuramente ridotto i tempi di stesura e revisione delle risposte stesse.

Particolarmente sofferto è il problema dell’energia, di cui sembra si faccia molta fatica a comprendere appieno la portata e la gravità. Nessuna forza politica ha sentito la necessità di sottolineare esplicitamente il fatto che la disponibilità di energia abbondante e a costi ragionevoli è indispensabile alla sopravvivenza della società umana. Nel bene e nel male, la nostra è l’Era dell’Energia. Inoltre, l’orizzonte temporale su cui ci si concentra è tendenzialmente breve, di solito non va oltre i periodi e i parametri fissati da qualche accordo internazionale. Quando ci si spinge oltre, troppo spesso si inciampa in qualche forma di propaganda pseudo-scientifica che purtroppo infesta questo settore (così come molti altri), proponendo ricette basate su possibilità tecniche inesistenti. Nessuna forza politica, inoltre, manifesta esplicitamente la consapevolezza dell’attuale mancanza di soluzioni al problema dell’approvvigionamento energetico, con conseguente necessità di investire in adeguati programmi di ricerca, come altre nazioni stanno facendo da tempo. La ristrettezza dell’orizzonte temporale, d’altra parte, è una caratteristica intrinseca di tutte le attuali implementazioni del sistema democratico, che favorisce inevitabilmente chi opera in funzione della tornata elettorale più prossima, a scapito di chi programma su tempi medi e lunghi. Senza profonde riforme istituzionali è forse poco ragionevole aspettarsi di più.

Un altro punto di perplessità è l’apparente difficoltà con cui la politica, e tutta l’opinione pubblica, percepisce lo stretto legame tra scienza/tecnologia e vita quotidiana. Nonostante tutte le forze politiche interpellate siano concordi sul ritenere Istruzione e Ricerca elementi chiave per la società italiana nel suo complesso, nessuno ha sentito la necessità di dichiarare esplicitamente l’opportunità di intraprendere specifici programmi di ricerca per affrontare i problemi ancora aperti nei settori energetico, ambientale e della gestione dei rifiuti.

La strada per una Evidance-Based Policy è ancora lunga.

^Indice

Un commento

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.