C’era una volta la deontologia dei giornalisti

L’altra sera si è consumato l’ennesimo atto della tragicommedia dell’“informazione” all’italiana.

La storia si riassume in fretta. Un manipolo di scappati da casa (che non citerò perché non sono persone che meritino di essere ricordate) confeziona un finto documentario per sostenere la tesi che una particolare varietà di cotone usata in India sia foriera di indicibili nefandezze. Si dà il caso che detta varietà di cotone sia quella che ha consentito all’India di trasformarsi da importatore, a secondo esportatore mondiale di questo prodotto. Contemporaneamente, questa stessa varietà ha anche consentito di abbattere l’uso di pesticidi, che nel cotone sono sempre stati un grosso problema sanitario, ecologico ed economico(1,2,3,4). Non è infatti un caso che nel 2011 questa varietà di cotone fosse già stata adottata da un draconiano 90% dei coltivatori indiani(5).

Capirete facilmente che se cercate di costruire un documentario a sostegno di una tesi così irrimediabilmente contraria alla realtà, le probabilità sono che i vostri sforzi finiranno col produrre una Cagata Pazzesca®.

Galileo Galilei s havessi inteso

Infatti così andò, e il “documentario” (che non linkerò né citerò perché non merita di essere né visto né ricordato) finì online, accanto alle altre perle della sua stessa risma: scie chimiche, chip per il controllo mentale, sirene, Atlantidi assortite, scimmie di mare, e così via.

Ma non finì lì. Caso vuole infatti che la succitata varietà di cotone sia un OGM, quindi bruttokattivo per definizione. Sappiamo tutti che i taliban del no-OGM non si lasciano sfuggire nessuna occasione per ammorbarci la vita con i loro capricci e piagnistei. Così quell’abominevole spreco di megabytes ottenne anche i suoi dieci minuti di notorietà, tanto che ne parlò Dario Bressanini sul suo blog, additandolo come esempio di messaggio emotivo tanto forte quanto infondato.

«Il web è pieno di queste pataccate» direte voi «dov’è la novità?» e avete ragione, ma tutto ciò accadeva nel lontano 2012.

Ebbene, che ci crediate o no, quella Cagata Pazzesca® l’altra sera è andata in onda in TV.

Sulla prima rete nazionale.

A cura della redazione del primo TG nazionalea.

Davanti a quasi un milione di telespettatori(6).

Diciamo le cose come stanno: stiamo parlando di una porcheria che non aveva avuto il coraggio di propinarci neppure il Giacobbo dei momenti peggiori. Una pataccata al cui confronto il programma Misteri sembra un approfondimento di SuperQuark.

Insomma, avete capito benissimo: un manipolo di sedicenti giornalisti professionisti, pagati da noi, si è preso la libertà di pigliare per i fondelli una milionata di italiani, propinandogli vecchia paccottiglia della peggior specie. Così, in allegria. Alla faccia delle più elementari regole del giornalismo, anzi del buonsenso.

Pensate che rettificheranno, come vuole la deontologia? Che si scuseranno, come vuole l’educazione?

Andiamo, non siate ingenui! Non si sono scusati quelli delle iene per la vituperevole tripletta Stamina-Dietalcalina-Vaccinautismo… volete che lo facciano quelli della redazione di Speciale TG1?

A quest’ora staranno ancora smaltendo la sbronza dei festeggiamenti per il grande successo di pubblico, per il picco di share. Viene da pensare che fossero già ubriachi quando hanno selezionato il servizio da mettere in onda, ma temo che non sia così. Che queste trovate le concepiscano da sobri, intendo. Cosa volete che gliene freghi a loro di cose obsolete come la deontologia professionale, il controllo delle fonti, il dovere di rettifica, l’onestà intellettuale, la decenza, o il rispetto nei confronti di chi, in buona fede, si fidava di loro?

E, incidentalmente, paga loro anche lo stipendio. E pure lo champagne con cui hanno festeggiato.

Ecco, è questo che, in tutta onestà, mi fa un po’ incazzare.

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a) Domenica 16 novembre, ore 23:15, Speciale TG1. – Non vi metto il link perché non se lo meritano.

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4 commenti

  1. Io dormivo saporitamente. Torna mia moglie a letto e faccio l’errore MADORNALE di chiederle perche’ si era attardata.

    Mi ha raccontato di aver visto il documentario. Me lo ha raccontato.

    Dopo averlo ridotto a brandelli, contestandolo punto per punto fino all’una di notte, ero cosi’ alterato che mi sono dovuto drogare di camomilla e valeriana per tentare di riprendere sonno…

    Se ci ripenso ancora sacramento! Maledetti!

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